A partire dagli anni 2000 è nata e si è sviluppata la stampa 3D dei metalli. In questi ultimi tempi, grazie al successo delle sue applicazioni in alcuni settori avanzati, si è fortemente consolidata come tecnologia produttiva nell'industria aerospaziale, nell’automotive, nei comparti medicale e dentale.

La stampa dei metalli in 3D si distingue, rispetto alle tecnologie produttive attualmente utilizzate che consentono produzioni in grandi quantità e con costi che si sono nel tempo ridotti grazie alla maturità raggiunte dalle stesse, soprattutto per il superamento dei limiti.

Le tecniche tradizionali, si pensi ad esempio ai vari tipi di fusione e alla stampa a caldo dei metalli, comportano, infatti, una serie di limitazioni sia dal punto di vista della forma sia della funzionalità. Al contrario, la manifattura additiva 3D, opposta a quella tradizionale che lavora per sottrazione, offre la possibilità di non avere tali limiti.

Si aprono quindi nuovi inesplorati spazi sia per il design di prodotti sia per i componenti high-tech destinati al mercato consumer.

In particolare, la notevole riduzione dei componenti che possono essere stampati in un unico corpo, evitando saldature, incollaggi e assemblaggi, porta per i prodotti e componenti high-tech, ad una riduzione dei pesi e a un aumento delle performance tecniche.

Con la stampa 3D si prospettano quindi per il mercato consumer nuovi orizzonti espressivi che vanno nella direzione della personalizzare dei prodotti fino alle produzioni on demand, evitando, tra l’altro, stock di semilavorati e prodotti finiti tipici delle produzioni di serie.

L’evoluzione delle macchine da stampa e lo sviluppo di nuove tecnologie di post processing, relative ai vari campi di utilizzo della stampa 3D, stanno portando a un’accelerazione significativa dell’impiego industriale della stampa 3D in metallo.