Io sono unico!

Siamo tanti, tantissimi al mondo, eppure ognuno di noi è originale e irripetibile. Come è possibile? Grazie ad alcune caratteristiche che ci identificano in modo univoco e permettono a ognuno di noi di affermare: io sono unico!
Abbiamo selezionato 10 di queste caratteristiche che fanno di ciascuno di noi un UNIQ∙Ǝ!
Il DNA
Gli esseri umani hanno in comune il 99,5 per cento del loro DNA; eppure basta il restante 0,5 a renderci diversi da tutti gli altri. Quella piccola percentuale contiene infatti circa 16 milioni di basi azotate che tengono legati a due a due i filamenti del DNA nelle nostre cellule. Queste basi azotate sono quattro, adenina, citosina, guanina e timina, quindi le combinazioni possibili sono quattro elevato alla potenza di 16 milioni.
In pratica, grazie a questa piccola percentuale, che però nasconde un numero enorme di combinazioni, la probabilità che due individui abbiano lo stesso genoma è pari a zero.
La Voce
Il suono della nostra voce è la somma di molte componenti: il rumore prodotto dall’aria quando vibra attraverso la laringe; il modo in cui l’aria rimbalza nella bocca e nel naso e come si trasforma in parole grazie alla forma del palato, della lingua, delle labbra e delle guance. È altamente improbabile che due persone abbiano laringe, bocca, naso, denti e muscoli perfettamente uguali; la voce che ne scaturisce è quindi unica e facilmente riconoscibile.
Il battito del Cuore
Ogni cuore è diverso per dimensioni e forma. Se proviamo a registrare con un elettrocardiogramma l’attività di un cuore, otterremo tre picchi: l’onda P, corrispondente all’impulso che contrae le camere superiori del cuore (gli atri), l’insieme di tre onde Qrs, che rappresenta la contrazione delle camere inferiori (i ventricoli), e la piccola onda T, che corrisponde al rilassamento del cuore dopo la contrazione dei ventricoli. In virtù della diversità di ogni cuore, l’altezza, la lunghezza e la distanza dei picchi variano da persona a persona: non c’è un battito uguale a un altro.
Gli occhi
Non solo ognuno di noi ha occhi diversi dagli altri individui, ma il nostro occhio sinistro è differente dal destro ed entrambi, grazie a un insieme di caratteristiche dell’iride, sono unici al mondo! Prima della nascita si forma in noi una rete intricata di muscoli, legamenti, vasi sanguigni e cellule pigmentate. Questa rete determina colore, profondità, solchi, creste e macchie di ogni occhio, che si distingue per oltre 200 punti unici, rilevabili dai sistemi di riconoscimento dell’iride, utilizzati per esempio negli aeroporti.
L’orecchio
Nel mondo non c’è un orecchio uguale all’altro e anche nella stessa persona il sinistro è un po’ diverso dal destro. Il complesso di creste e di solchi delle cartilagini delle nostre orecchie è particolarmente complesso e particolare, al punto che dagli anni '50 questo insieme di parametri è usato anche nelle indagini sulla scena di un crimine. L’orecchio si sviluppa, dopo circa 5 settimane a partire dal concepimento, da 6 piccole protuberanze ai lati della testa; i geni stabiliscono la forma. Sull’aspetto finale dell’orecchio però influisce anche l’ambiente uterino.
Le Impronte digitali
La genetica dona loro la loro forma e la dimensione, ma le impronte si modificano fino al settimo mese di gravidanza a seconda della pressione delle pareti dell’utero materno e del movimento del liquido amniotico. Questo fa sì che anche le impronte di due gemelli possano avere anche minime differenze, rappresentate dai i dermatoglifi, creste e solchi cutanei che caratterizzano l’ultima falange di ogni dito. Da sottolineare che le impronte digitali sono per sempre: in caso di tagli, la pelle ricresce con le medesime caratteristiche.
L’odore
La nostra “nuvola termica”, così la definiscono gli scienziati dell’università di Bristol, è composta da 44 diverse componenti, la cui combinazione è talmente caratteristica che in futuro potrebbe essere utilizzata ai controlli aeroportuali o per individuare eventuali tracce sulle scene del crimine, come già sta tentando di fare il servizio di Scienze Forensi britannico.
L’andatura
Dimmi come cammini e ti dirò chi sei: nel 90% dei casi è infatti possibile riconoscere una persona basandosi esclusivamente sul modo di camminare, grazie alla piccola differenza di lunghezza tra una gamba e un’altra, alla muscolatura, alla struttura ossea, al peso. Queste caratteristiche diventano ancora più marcate se invece di camminare ci mettiamo a correre! Esistono software in grado di misurare tutte queste differenze e di indentificare precisamente le persone in base a questi parametri, tanto che si sta pensando di introdurli al posto delle password.
Le unghie
Anche grazie alle piccole rugosità che si formano sulla superficie delle unghie è possibile individuare in modo univoco una persona, come per esempio hanno fatto i ricercatori dell'Indian Institute of Technology (New Delhi), che sfruttano tre diversi tipi di scansioni delle unghie di anulare, medio e indice. Peccato che questo procedimento dia un risultato valido per un lasso di tempo limitato: infatti, con la ricrescita delle unghie, la mappa creata da queste scansioni dopo 6 mesi si modifica radicalmente.
I batteri
Ognuno di noi ha il proprio microbiota: oltre un chilo di microorganismi, che ci difendono dalle infezioni e sono così suddivisi: mille grammi di batteri nell’intestino, 200 sulla pelle, 20 in bocca e sulle mucose genitali, 10 nel naso. Il nostro microbiota è diverso da quello di chiunque altro e varia nel corso della nostra vita. Oggi la scienza ne studia il patrimonio genetico, il microbioma, perché nel nostro corpo 3,3 milioni di geni sono dei batteri e solo 23mila sono umani.
L’unicità per l’uomo è sempre stato un valore imprescindibile: con l’evoluzione della tecnologia si arriverà in futuro a produrre solo pezzi unici anche in campo industriale?
Con UNIQ∙Ǝ! questo futuro è già un magnifico presente, scoprite perché!



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